Terrorismi by Guido Olimpio

Terrorismi by Guido Olimpio

autore:Guido Olimpio [Olimpio, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2018-06-28T16:00:00+00:00


8. La sfida senza fine

Due episodi lontani tra loro. 10 ottobre del 1933: un bimotore Boeing 247D dell’United Airlines in volo da Newark, Costa Est, e diretto a Oakland, Costa Ovest degli Stati Uniti, precipita in una zona rurale a Chesterton, Indiana. Sette le vittime. I tecnici accertano che un’esplosione ha troncato di netto la coda del velivolo e ritengono che la causa sia una bomba. Caso mai risolto che rappresenta la prima vera minaccia al trasporto aereo civile. Un altro mese di ottobre, molto tempo dopo, nel 2015, esattamente il giorno 31. Un jet russo si disintegra mentre è in volo sul Sinai, 224 le vittime. Una deflagrazione provoca il distacco del timone di coda, di nuovo si tratta di un ordigno. Lo esamineremo più avanti nel capitolo, per ora lo citiamo per introdurre un fronte terroristico che coinvolge chiunque viaggi. Un pericolo che condiziona, incide sui budget degli Stati, costringe i passeggeri a lunghe attese e comprensibili controlli. È la continua lotta tra la lancia e lo scudo. I criminali impugnano la prima, cercano di perforare le difese, inventano tattiche, studiano materiali più o meno sofisticati con il solo obiettivo di distruggere un velivolo. Polizie e autorità devono sempre rincorrere per prevenire i colpi. Dunque agenti a presidiare le aerostazioni, metal detector, telecamere, scanner, tecnologie costose e non sempre affidabili.

A cavallo tra gli anni sessanta e settanta gli episodi di bombe sugli aerei si moltiplicano. Disastri coinvolgono yemeniti, ciprioti, filippini e svizzeri. Il 21 febbraio del 1970 un Convair, decollato da Zurigo con quarantasette persone a bordo, è annientato da una trappola esplosiva. Attentato attribuito al Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Comando generale, ma sul quale ancora oggi circolano diverse storie e versioni. L’attacco, avvenuto nella stagione dei dirottamenti dei fedayn e degli americani che cercavano di raggiungere Cuba, porta a rafforzare la protezione. Contromisure che non eviteranno altri eccidi di massa in epoche più distanti: il PAN AM a Lockerbie, in Scozia, nell’88, e l’UTA nel deserto del Niger un anno dopo. Per entrambi saranno chiamati in causa i servizi segreti di Gheddafi. Sono invece quelli nordcoreani a distruggere un anno prima, il 29 novembre dell’87 un jet sudcoreano, con 115 passeggeri a bordo, sulla rotta Bagdad-Abu Dhabi-Bangkok-Seoul. L’ordigno è sistemato nella cappelliera sopra i posti 7B e 7B da una coppia che si fa passare per padre e figlia. La bomba l’hanno ricevuta da alcuni complici: 250 grammi d’esplosivo plastico C4 nascosti in una radio Panasonic modificata1. È funzionante, i tecnici hanno rimosso alcuni pezzi per far spazio alla carica e al detonatore collegato a tre batterie AAA e a un timer. Per aumentare la potenza dispongono di altro esplosivo. È una sostanza liquida – circa 700 cc – e dal colore marroncino chiaro con la quale riempiono una finta bottiglia di whisky perfettamente sigillata che verrà poi unita alla radio. Ai doganieri sembra vera. Durante i controlli all’aeroporto chiederanno ai due passeggeri che viaggiano con passaporti nipponici falsificati di consegnare le batterie, ma le restituiranno.



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